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ansia di dedizione e di follia e di rivincita! ... A trent’anni io m’era ancora a desiderare, così come l’aveva desiderato fanciulla, il bel cavaliere, che mi avrebbe còlta e mi avrebbe portata alle labbra, per bere dal mio profumo di giovinezza, l’intera voluttà della vita. Donna, ormai nella più fiorente espansione, io m’era ancora ad agognare la delizia del sole — satura di energia, io voleva, io anzi aveva bisogno di baci, come di una rugiada, che mi dasse freschezza e ristoro — pervasa di poesia, la mia anima singhiozzava l’appello disperato alla divina feHcità e al divinissimo amore.
Nulla di tutto ciò mi aveva dato, fino allora, il mio solitario passato di fanciulla; nulla di ciò, io sapeva ormai, mi avrebbe dato mai più il mio fallito avvenire di donna, a meno di una ribellione, che mi gettasse incontro a tutti i decreti divini ed umani.
Questa ribellione ruggiva in me, come una fiera. La mia ignoranza della vita era più apparente che reale: dietro il tenue velo, che aveva co-