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sotto i baffi tirati in alto e nella breve barba a punta. La vita stretta nello stiffelius, l’altissimo colletto ed una ciocca di giacinti all'occhiello, completavano il quadro di una seduzione, se si vuole un po’ eccessiva, quasi voluta, ma non perciò meno irresistibile.

Subito, io restai soggiogata da quella vostra aria di bel conquistatore — a cui, del resto, le minute descrizioni di Matilde toglievano ogni ombra di volgarità. Eravate bello, e conte, e deputato. Eravate un viveur, pieno di spirito e di eleganza: che cosa occorreva di più, per entrare, diritto come un dardo, entro l’anima e dentro il sangue di una donna, che, dal suo recente matrimonio non aveva avuto se non nausee e delusioni, che, dalla sua giovinezza, nulla aveva avuto, oltre il dolore di sogni sempre vani e sempre invano rinnovati?...

Senza lotta, naturalmente, io fui vostra — dunque. Troppa sete io aveva di quel liquore di ebrezza, troppa ansia tormentava il mio rigoglio di femmina e di donna — ansia di passione,