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famiglia di Matilde, rappresentavate il parente, di cui si mena vanto come di un castello avito o come di un capolavoro proprio; Matilde, iniziato l’argomento di voi, si mostrava inesauribile di spiegazioni, e di commenti, e di punti ammirativi.
Mostrandomi il vostro ritratto, ella non mancò di circondarvi di raggi, come se foste un sole. Tutte le vostre finezze di ricco e di nobile, e le vostre imprese di uomo politico, e le vostre avventure di bel giovane scapolo — tutte le vostre cravatte e molte, certo, delle vostre amanti, passarono nel caleidoscopio. Io, da buona provinciale appena dirozzata, l’ascoltavo stupita e non senza turbamento — e, confrontando il ritratto vostro alla narrazione di Matilde, io mi persuadeva che, realmente, voi dovevate essere cosi: nobilissimo ed attraentissimo, superiore ad ogni altro uomo creato.
Voi vi mostravate, in verità, assai bello. Alta la fronte, l’occhio largo e penetrante, forte naso aquilino, bocca di un sorriso lievemente ironico