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Da voi io non ho avuto se non dolcezze — e fiori, e ninnoli, e bomboni, e baci, che mi facevano travedere il paradiso. Siete l’amante più squisito che io abbia avuto: da vero uomo di spirito voi mi avete circondata di graziosita e di eleganza: le vostre lettere erano dei geniali capolavori di fiamme e di dolcezze, ed i nostri convegni erano meraviglie di buon gusto e di raffinatezza. Non mai una nota stridula, non mai un rimprovero, sia pur anco sentimentale, non mai qualcuna di quelle stonature, che pur non mancano agli amori più passionali. Delle carezze senza fine, delle colazioni succolenti, delle rose sul letto, dello champagne fra ... un atto e l’altro, degli ardori senza volgarità e senza monotonia ... In verità, Riccardo, voi siete stato l’amante splendido di raffinatezza. — Ed io, di voi, ho serbato sempre il migliore, il più sereno ed anche il più profondo ricordo.

Di questa profondità, però, voi non avete merito. — Se, anziché giungere primo, voi foste giunto terzo, nella mia vita di donna, che cerca