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Ma sul portone mi fermai di botto. Perchè rideva?.. Perchè fuggiva? ... Ah! ... maledetta creatura di contraddizione! ... Perchè rideva, se tutta l’anima mia tremava commossa? ... Perchè fuggiva se, in tutta me, io sentiva che nulla mi sarebbe’ tornato più dolce del rimanere? ... Naturalmente io non poteva sognarmi di rifar le scale e di ridomandare quelle labbra, che avevo rifiutato con tanto sciocca precipitazione, e ridomandar quell’attimo, dinanzi alla prospettiva del quale io era scoppiata in tanto sciocchissime risa! ... Uscii dunque dal portone — ma fremente d’ira contro me, prima, contro la signora ed il suo figliuolo, poi ... quel figliuolo, che, ora — troppo tardi! ... — rivedeva bellissimo ... quell’uomo, che, con tanto nuovo e spontaneo ardore, mi aveva offerta la sua giovinezza ... così ... a me, che me ne stava tanto tranquillamente seduta sopra un divano! ...

Voi pensate, caro Massimo, se avessi ragione di trovarmi eccitatissima allorché vi incontrai. In verità, se io non vi fossi stata così buona amica, io credo che vi avrei voltato irosamente le spalle,