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La valutazione del successo finanziario mi preoccupava poco. Milioni, già si sa, in Italia non se ne fanno, a scriver libri. In nessun paese del mondo meglio del nostro, — terra di carmi — i carmi non danno pane, se pure la nostra terra sia chiamata anche il granaio del mondo. Figuriamoci!

E neppur mi preoccupava la valutazione del successo artistico. In nessuna plaga — ove si impari a leggere, a scrivere ed a far di conto — la critica letteraria è più sballata che nella nostra analfabetissima Italia, — se pure, fuor dei confini, il mondo riverisca questa per la madre d’ogni arte e d’ogni coltura, passata e a venire.

Pochi, assai pochi, forse punti, fra i molti articoli scritti, in onore ed a discredito del nuovo libro, mostrarono nel crìtico una semplice ma chiara comprensione di che cosa io aveva voluto fare, scrivendolo. Chi lo disse un libro «divertente», forse perchè, malgrado un suicidio, v’eran dentro degli amanti, e gli amanti, si sa, sono ormai pochadeschi. Chi lo disse pornografico, ad-