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impiantava come chiodo alla base del cranio. Grandi colpi martellavano nel mio cervello: le orecchie ne percepivano il fracasso e gli occhi ne avevano dei trabalzi, quasi per un urto reale. Inutilmente aveva passeggiato, cercando distrarmi e domandando alla fresca calma della villa Borghese, la calma dei miei nervi in tumulto. Al ritorno, per il Corso, aveva dovuto entrare in una farmacia e chiedere un calmante.
Voi alzaste gli occhi dal giornale, e guardaste la signora che domandava. Chi sa qual complesso di sensazioni si agitò in voi di un subito, e vi fece venir verso me e parlarmi? ... Sappiamo noi, forse, il perchè della vita stessa?... La vita è così .... un mistero, una forza occulta, un accozzare di eventi, che poi si spiegano, che si mostrano poi, anche logici — ma che in prima sembrano ingiustificati.
Malgrado ogni stupore nostro — noi sensitivi abbiamo queste chiaroveggenze di complicazione, nei fatti che sembrano più semplici — noi, quel giorno, ci parlammo più a lungo e più a dentro