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— Donde venite Viviana.... Dalla chiesa?

Io balbettava di sì.

— Avete pregato, figliuola mia?

Ancor più io impallidiva. Se aveva pregato!? ... Ma io aveva gettata tutta l’anima mia, tutta la veemenza dell’anima mia, in quella invocazione, che implorava la grazia, la divina grazia di amore!

E vedete, don Flaminio, tutto questo complicato sentire mi ha seguita sempre: esso ha fatto parte del mio bagaglio psicologico, altrettanto fatale come un istinto — né io ho tentato di disfarmene mai, né tento disfarmene oggi — e lo potrei, forse? — in cui anche esso si aggrava sulla mia vita, e si unisce al resto per impormi la morte.

Perchè, povero don Flaminio, io son per darvi un’ultimo grande dolore... un grandissimo dolore, di cui non si consolerà mai la vostra credente anima di prete, e la vostra affettuosa anima di