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Poi i miei tesori di educanda offrirono una bella trina a tombolo per la tovaglia ed un ricamatissimo fazzolettino, per surrogare la lacera animetta, mentre i fossi pieni di fiori ed i vecchi olmi coperti di edere offrivano le palme per gli altari, e i festoni per la nicchia della Vergine, e la pioggia fresca di petali e di fronde per la intera chiesetta.

Ricordate, don Flaminio? ... Voi guardavate l’opera delle mie mani con sbalordimento, spaventato, quasi, di vedermi toccare tante cose, che forse non erano mai state toccate da nessuno, neppure per nettarle. Ma il giorno della festa — ricordate? — tutti guardarono a bocca aperta il miracolo, e voi gongolaste di gioia nel purificare le labbra dopo la Comunione, entro il fazzolettino da sposa — e le vostre laudi suonarono più limpide nella chiesetta fiorita e linda, come non mai alcuno l’aveva veduta! ...