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seggiando nel piccolo orticello, ci manifestavate le vostre angustie di curato, per la pochezza dei mezzi a degnamente festeggiarla. L’annata era stata scarsa; i vostri poveri parrocchiani avevano dovuto troppo stentare per campare sé, per trovare l'esuberanza del danaro e dell’entusiasmo che sono i migliori fattori di qualsiasi solennità. Vi lagnavate che la tovaglia dell’altare fosse consunta, che i fiori delle palme fossero lacrimevolmente sbiaditi, che il purificatoio fosse tutto un brandello.

Io vi dissi:

— Se volete, signor parroco, vi aiuterò. In convento ne abbiamo fatte tante delle feste!...

Oh !... il vostro lieto soprassalto di maraviglia alla proposta! ... E come, con non nascosta soddisfazione, mi vedeste al domani prender possesso della chiesetta e della sacristia, per mandarle letteralmente all’aria! Voi non sapeste mai quanti punti dovetti dare ai vostri paramenti, quanto amido al vostro camice, quanto tripolo aì vostri candelieri!