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trovato la verità e la vita, poiché la natura, che è verità, poiché l’amore, che è vita, mi vi chiamavano — possentemente incitatori. Quel mondo ... quel mondo, quel grande mistero, di cui io non conosceva che il miraggio fluttuante d’oasi — come e quanto attraeva tutte le fibre del mio essere, tutte le facoltà della mia mente!...
La vostra vecchia perpetua ci disse che eravate nell’orto. Là vi ritrovammo che leggevate il breviario, passeggiando fra quella parvenza di ajuole, più avviluppate di male erbe, che non ordinatamente piantate di cavoli. Chi sa perchè, don Flaminio, avete avuto sempre tanta predilezione per le male erbe? Entrando nell’orticello, io osservai subito la negligenza della sua coltivazione; v’era, in un angolo, un fascio di papaveri rossi violentissimi, ritti in mezzo ad un viluppo di ortiche e di vecce — e nel caos vegetale un cesto di lattuga, mezzo soffocato, sembrava implorare pietà per il suo rigoglio. Più tardi io vi ho domandato il perchè di quella inconsueta predilezione per i selvaggi fiori e le