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pisco di me stessa. Non comprendo come non mi drizzassi e non ti schiaffeggiassi — semplicemente. Invece non mi mossi e mi contentai di crollare il capo, come dinanzi ai vaneggiamenti di un pazzo.
Dopo una breve sosta, in cui tu ed io e l’ambiente stesso sembrammo raccolti in un solo stupore ed in una sola curiosità, riprendesti più piano ancora:
— Senti, Viviana.... io conosco un uomo che ti vorrebbe....
Fremei nelle viscere. Ma nulla, sul mio volto, tradì il fremito improvviso.
— È un uomo attempato.... Respirai.
— .... ciò che infine non mi dispiacerebbe.
— Ah sì? — ghignai, d’un tratto, riacquistando la parola.
— Eh!... capirai.... un uomo attempato è sempre meglio disposto a largheggiare.... Si sa che l’amore della donna non c’entra.... e quindi, la gratitudine deve mostrarsi maggiore....