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cultura, che si dà negli istituti di educazione, debitamente governativi.
Su questo meschino patrimonio intellettuale, io fondava ― convien pure che lo confessi! ― non poche speranze. Nelle lunghe ore di solitudine e di apprensione, esso mi sorrideva, anzi, come l'unica via di redenzione, che mi fosse consentita.
Ma, invano, Edoardo cercò, per me, con tutto il suo zelo fraterno! Della pittura? ... Ma se v'erano, nelle città, centinaia di artisti, ben migliori di me, che pur si adattavano a fare l'unica cosa, di cui, del resto, sarei stata capace: ventagli, ceramiche, specchi! ... E il rimanente? ... Che cosa mi poteva io ripromettere dal rimanente, se non un qualunque incarico di istitutrice? ... Ma, anche per coprire l'umile posto, si esigevano diplomi, che non avevo e di piano, e di lingue, e di magistero. Non è forse vero che, ora, anche le professoresse si adattano a far le istitutrici? ... Null'altro mi rimaneva, dunque, che piegarmi a servire .... Ma, giunti a questo punto, Edoardo protestò che egli ― e neppur nostro padre ― non