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Questo bisogna fare, nel nostro civilissimo vivere sociale, se non si vuole andar raminghi e reietti, come bestie malate, se non si vuole, sopra tutto, travolgere nella propria abiezione coloro, che si amano e che si vorrebbero felici.

Perchè la società è implacabile contro i veritieri; più implacabile di aiuti negativi, che non di offese positive. Essa non dà, a colui che soffre di mentire, a colui che non può sottostare al peso della finzione orrenda, il modo di liberarsi — di ritrovare il proprio centro di normale gravitazione. Essa impone di andar incatenati ed obliqui, nella schiavitù e nella stortura generale.

Ed ecco perchè anch’io ho mentito — sebbene, intimo ed indissolubile come una parte vitale del mio essere, io avessi sortito da natura il ribrezzo della menzogna. Ma che cosa sarebbe avvenuto di me, se io avessi detto alto, come la coscienza imponeva: — quest’uomo, che mi avete dato per marito, io l’odio — a quest’uomo, che mi avete dato per marito, io ne preferisco un’altro, dieci altri, cento altri — questi doveri, che voi mi