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34 le confessioni d'un ottuagenario.

Sacra Alleanza, chi ha sacrificato molti anni della propria vita a rannodare nel lontano Oriente le trame di quest’opera di redenzione, che ci farà forse liberi e certo uomini, chi ha fatto questo pretenda altrettanto pel figliuol suo!... Lo dico io, lo posso dir io che all’indomane del trionfo tornerò nell’ospitale a salassare i miei malati! —

Un applauso unanime scoppiò da tutta la radunanza, e dieci paja di braccia si litigarono il dottor Vianello per istringerlo al cuore. Io scomparvi affatto in questa frenesia d’entusiasmo, e restai da un canto pensieroso, colla pietra di mulino sul petto del mio segretariato. Allora il discorrere diventò generale; si parlava della flotta, della Dalmazia, del modo più sicuro per ottener l’adesione del general Bonaparte alla nuova forma di governo. Si buttò via molto fiato fino a mezzanotte, quando lo Zorzi rientrò nella sala, col portamento autorevole d’un bottegaio che ha rovesciato un governo di tredici secoli.

— E così? — gli domandarono tutti.

— E così, — rispose lo Zorzi — il Doge mi ha pregato di recarmi dal Villetard per ottenere le sue condizioni in iscritto; non sapeva Sua Serenità che noi le avevamo già in tasca. Domani adunque sarà proposta nel Maggior Consiglio la parte, di adottare sul momento per la Repubblica di Venezia il sistema democratico del nuovo governo provvisorio da noi ideato.

— Viva la libertà! — gridarono tutti. — E fu un tal fremito di gioja e d’entusiasmo, che io pure mi sentii scorrere per le vene come una striscia di fuoco. Se in quel momento mi avessero comandato di credere alla risurrezione di Roma coi Camilli e coi Manlii, non ci avrei trovato nulla di strano ad ubbidire. Indi a poco ci separammo, e benchè l’ora fosse tardissima, il galateo veneziano permise a me ed a Giulio di passare in casa della contessa. Io era fuori di me addirittura senza saperne il perchè: tale