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xviii | ippolito nievo. |
260Tanto sangue scorresse! Empi profeti
Vaticinâr ch’anco discorde, e indegna
Della sorte novella, apparir possa
La patria nostra. Oh non temer! Cadranno
Gare, dubbi, ed error sempre dinnanzi
265Alla vostra memoria, o benedetti,
Che moriste per noi! — Vedi?... risponde
Al pianto della tua dovunque il pianto
Delle madri sorelle. Odi?... Siccome
Nella natale, il nome tuo risuona
270Per ogni itala terra. — Oh siam fratelli!
E com’arra d’amor, fraternamente
Stretti così, dell’immortal corona,
Che posar sovra il tuo capo n’è tolto,
Cingiam, commossi, alla Gran Madre il crine.