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capitolo quarto. | 203 |
di quella nota, perocchè comprese di volo che gli si voleva far la festa senza misericordia: perciò sulle prime vinsero gli argomenti della paura. Poco appresso tornò a confidare nella propria furberia, nelle potenti attinenze, nella mollezza del governo; e così tornò daccapo a tentare le scappatoie. La prima ispirazione sarebbe stata di saltar sull’Illirio; e vedremo in seguito se ebbe torto o ragione a non darle retta. Ma poi pensò che non sarebbe stato sì facile il catturar lui senza qualche gran chiasso, e alla peggio per fuggire di là dall’Isonzo ogni ora gli pareva buona. Il desiderio di vendicarsi ad un colpo di Germano, del cappellano, dello Spaccafumo e del conte, e di imporre le ragioni della forza anche sulla Serenissima Signoria, la vinse a lungo andare in quel suo animo feroce e turbolento. Rimase dunque, trascinato dalla paura a maggiori temerità.