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174 le confessioni d’un ottuagenario.


l’occhiata ricascò a terra così grave, così profonda, che parve vi si volesse seppellire in eterno. Indi a un buon tratto lo risollevò faticosamente con un sospiro, e riprese verso casa pieno il capo se non di nuovi pensieri, certo di novissime e strane fantasticherie. Quei pochi fiorellini se li pose sul cuore, e non li abbandonò mai più.

Leopardo s’era innamorato di quella giovine, ecco tutto. Ma come e perchè se n’era innamorato? — Il come fu certamente col guardarla e coll’ascoltarla; il perchè, nessuno lo saprà mai; come non si saprà mai perchè a taluno piaccia il colore ajerino, ad altri lo scarlatto e il giallo d’arancio. Di belle come la Doretta e di belle tre volte tanto, egli ne avea vedute a Cordovado, a Fossalta e a Portogruaro, giacchè la figlia del Cancelliere di Venchieredo era assai più vispa che perfetta; e pure non s’era invaghito di quelle, benchè avesse grande comodità di starsene e di conversar con loro: s’era invece cotto di questa alla prima occhiata, alla prima parola. Forse che l’usanza e la conversazione tolgono piucchè non aggiungano forza d’incanto ai pregi femminili? — Io non dico ciò; farei troppo grave torto alle donne. Fra esse ve n’hanno che non colpiscono alla prima; ma avvicinate poi con lunga abitudine riscaldano appoco appoco, e mettono un tal incendio nei cuori che più non s’estingue. Altre ne sono che abbruciano al solo vederle, e spesso poi della fiamma così destata non riman che la cenere. Ma come vi sono uomini di paglia, che anche scaldati lentamente finiscono in nulla, così si trovano cuori di ferro, che arroventati d’un subito non raffreddano più. L’amore è una legge universale che ha tanti diversi corollarii, quante sono le anime che soggiacciono a lui. Per dettarne praticamente un trattato completo, converrebbe formare una biblioteca nella quale ogni uomo ed ogni donna depositasse un volume delle proprie osservazioni. Si leggerebbero le cose più magnanime e le