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le confessioni | 75 |
direzione verso l’altra riva, avevano messo i remi nella mie mani inesperte e m’avevan lasciato solo. Remavo come potevo e vogavo, ma più raggiungevo il largo e più la corrente che mi allontanava dalla costa diveniva rapida e più frequenti i miei incontri con dei naviganti trasportati come me dalla corrente. V’erano naviganti isolati che continuavano a remare, altri avevano abbandonato i remi; v’erano dei gran battelli degli enormi bastimenti pieni di gente. Alcuni lottavano contro la corrente, altri si affidavano ad essa. Più io vogavo, guardando di lontano alla direzione di tutti i naviganti, più io perdevo quella che m’era stata indicata.
Giunto proprio in mezzo alla corrente, fra le barche e i bastimenti, perdetti completamente la direzione e gettai i remi. Da ogni parte, con gioia ed allegria, si avvicinavano a me, con la vela o coi remi, dei naviganti che seguivano la corrente, e tutti m’assicuravano e assicuravano gli altri che non poteva esservi altra direzione. Lo credetti e navigai con loro. Fui trasportato lontano, così lontano che intesi il rumore, dell’acqua sulle rocce contro le quali dovevo andarmi a rompere, e scorsi là delle imbarcazioni che affondavano. Allora mi riafferrai. Per un pezzo non potei comprendere ciò che m’era accaduto, non vedevo davanti a me che la morte verso la quale correvo e di cui avevo paura, non vedevo la salvezza in alcun luogo e non sapevo che fare.
Voltandomi scorsi un innumerevole quantità che lottavano ostinatamente contro la corrente: mi ricordai della riva, dei remi, della direzione, e mi misi a remare contro la corrente, verso la riva.
Questa riva era Dio; questa direzione, la tra-