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le confessioni 47

La stupidità della loro immaginazione dà loro facoltà di dimenticare ciò che impedisce a Budda di dormire, l’ineluttabilità della malattia, della vecchiaia, della morte, che, oggi o domani, distruggerà tutti i suoi piaceri.

Così pensa e sente la maggioranza degli uomini del nostro tempo e della nostra condizione. Il fatto che alcuni di essi affermano che la stupidità del loro pensiero e della loro immaginazione è la filosofia ch’essi chiamano positiva, secondo me non esclude questi uomini dalla categoria di quelli che, per non vedere la questione, succhiano il miele. Io non potevo imitare queste persone; non avendo la loro stupidità d’immaginazione, non potevo crearla in me. Io non potevo — come non l’avrebbe potuto nessun altro — staccar gli occhi dai sorci e dal drago, dopo che li avevo visti.

La terza soluzione è quella della forza e dell’energia. Essa consiste nel distruggere la vita, dopo aver compreso che è un male e un’assurdità. Così fanno le poche persone che siano forti e logiche.

Avendo compreso la stupidità dello scherzo che ci viene giocato, avendo compreso che il bene dei morti è superiore a quello dei vivi e che è meglio non essere, essi mettono fine tutto a un tratto a questo scherzo scemo. Per fortuna i mezzi non mancano: la corda, l’acqua, il coltello, il treno, ecc. Il numero delle persone della nostra società che agiscono così, diventa sempre più grande.

Per la maggior parte, esse agiscono così nel più bel periodo della loro esistenza, quando la loro anima è in piena espansione, quando non hanno ancora acquisito quelle abitudini che degradano lo spirito umano.