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42 | leone tolstoi |
lori e la sua occupazione non gli dà che pena; perfino di notte il suo cuore non può riposare. Anche questa è una vanità. Non è dunque bene per l’uomo che mangi e beva e faccia goder la sua anima de frutto del suo lavoro?...
«Tutto succede egualmente a tutti, la stessa cosa capita al giusto e al cattivo, all’uomo buono, all’uomo puro e all’uomo contaminato, a quella che si sacrifica e a quello che non si sacrifica; il peccatore per questo riguardo è come il giusto, colui che bestemmia come colui che teme la bestemmia. Questa è la cosa più triste fra quante accadono sotto il sole: che una stessa sorte tocca a tutti, ed il cuore degli uomini è riempito di male ed essi hanno delle follie nel cuore durante la loro vita, dopo di che se ne vanno fra i morti. Poichè vi è speranza per tutti quelli che sono fra i vivi, tanto che un cane vivo val più che un leone morto. Certo i viventi sanno che dovranno morire, ma i morti non sanno nulla, non guadagnano più nulla, perchè il loro ricordo è messo in oblio. Così il loro amore, il loro odio, la loro invidia sono periti, ed essi non hanno più parte alcuna al mondo in tutto ciò che si fa sotto il sole.»
Così parla Salomone o colui che ha scritto queste parole.
Ed ecco ciò che dice la saggezza indiana.
Sakia Muni, un giovane principe felice, al quale avevan nascosto tutte le malattie, la vecchiaia e la morte, va a passeggio e incontra un vecchio spaventoso, sdentato, con la bocca piena di bave. Il principe, al quale fino a quel giorno era stata nascosta la vecchiezza, si stupisce e chiede al suo servitore di che si tratta e perchè quell’uomo è in uno stato così miserando e ripugnante. Quando apprende che tale è la