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Io mi sono appigliato a quella delle due vecchie stampe la qual porta la data; e questa ho costantemente seguita fuorchè in pochissimi luoghi in cui manifestamente apparisce che il testo è viziato: nel qual caso tentato ho di restituire ad esso la sua vera lezione con l’aiuto di qualche altra delle più emendate che noi conosciamo. Da me fu trascelta più tosto quella, che l’altra, per tre ragioni. Prima di tutto perchè io sono d’avviso (che che ne dica Apostolo Zeno1) che quella sia l’edizione originale procurata dal Gualteruzzi, e perciò la più autentica2; essendo quel letterato illustre stato solito

  1. Annotaz. al Fontanini, t. II, pag. 181, ediz. di Ven. 1753.
  2. La più autentica sarebbe quella che si fece nel Monastero di Ripoli, nell’anno 1482. Che fossero in quell'anno impresse nel detto Monastero le Cento Novelle antiche, comechè se ne sia dubitato da parecchi bibliografi, sembra tuttavia cosa certissima; stantechè ciò apparisce dal registro delle spese di quella stamperia pubblicato dal Fineschi. Ad ogni modo si può sospettare che oggidì non n’esista più verun esemplare; non trovandosene fatta menzione nè pur ne’ cataloghi delle biblioteche più insigni.