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voi costoro? Rispondeano li maestri: per li falli tuoi. E que’ dicea: perchè non battete voi me, chè mia è la colpa. E li maestri rispondeano: perchè tu se’ nostro signore. Ma noi battiamo costoro per te. Onde assai ti dee dolere, se tu hai gentil cuore, ch’altri porti pena delle tue colpe. E perciò si dice che lo re Currado si guardava molto di fallire per la pieta di coloro.
Qui conta d’uno medico di Tolosa, come tolse per moglie una nepote dell’arcivescovo di Tolosa.
NOVELLA XLIX.
Uno medico di Tolosa tolse per moglie una gentile donna di Tolosa nepote dell’arcivescovo. Menolla. In due mesi fece una fanciulla. Il medico non mostrò nullo cruccio. Anzi consolava la donna, e mostravate ragioni, secondo fisica, che ben poteva esser sua di ragione. E con quelle parole e con belli sembianti fece sì che la donna nollo puotè1 traviare. Molto onoroe la donna nel parto. Dopo il parto sì le disse:
- ↑ nollo potè. L’edizione del Benedetti ha nolla potè certamente per errore di stampa. Il senso è: Il marito con quelle parole e con belli sembianti sì tenne a bada la donna, ch’ella non ebbe cagione di traviarlo cioè di stornarlo da quanto egli s’era proposto di fare. S’egli n’avesse mostrato corruccio, essa sbigottita o avrebbe confessato il fallo o si sarebbe appigliata a qualche strano partito: ed egli non avrebbe più potuto mandar ad effetto il suo divisamento. Il Borghini legge: fece sì che dal parto la donna