Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
32 |
NOVELLA XIX.
Leggesi della bontà3 del re giovane guerreggiando col padre per lo consiglio di Beltramo. Lo quale Beltramo si vantò ch’elli avea più senno che niuno altro.
- ↑ Nel titolo di questa Novella e della seguente la voce libertà è sincopata, e sta in vece di liberalità. Libertà è in tutti due i luoghi anche nella stampa del 72: tuttavia il Manni legge liberalità.
- ↑ In questa Novella e nell’altra che viene appresso, legge del re giovane anche il Borghini. Il Manni al contrario vuol che si legga Giovanni; ma egli, s’io non erro, s’inganna. Arrigo II. d’Inghilterra ebbe quattro figliuoli, il primogenito de’ quali avea nome Arrigo ancor egli, e il quarto Giovanni. Arrigo fu coronato re d’Inghilterra in età di quindici anni, vivente il padre, e per distinguerlo da esso, si chiamava il re giovane. Giovanni fu coronato re d’Irlanda in età assai giovanile ancor egli. Nacque da ciò che fu talora dagli scrittori scambiato l’uno con l’altro. Egli è tuttavia certo che quegli che era teneramente amato da Beltramo, che fu suscitato da lui contro al padre, e che morì prima del genitore, come si narra nella Novella seguente, fu Arrigo e non Giovanni, il quale anzi fe’ morir il padre di crepacuore. È adunque da ritenersi qui del re giovane. Intorno a ciò merita d’esser letta la erudita e giudiziosa Nota del sig. Viviani sopra que’ versi della Divina Commedia (Inf., cant. XXVIII)
″Sappi ch’io son Beltram dal Bornio, quelli
″Ch'al re giovane diedi i mal conforti, - ↑ Leggesi della bontà ecc. Qui zoppica la sintassi, in qualunque modo si voglia regolare l’interpunzione. Ha lo stesso difetto anche nella stampa del 72, e parimente in quella che noi dobbiamo al Manni.