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noi di quel lor primitivo stato, affinchè non vengano meno anche questi con l’andare del tempo, e spenta non ne sia la memoria del tutto, siccome addivenuto è nel più delle cose, forse con notabile danno, e certamente con molto rammarico nostro.
Riguardano gli eruditi come uno de’ più vecchi monumenti della eloquenza italiana le Cento Novelle antiche pubblicate dal Gualteruzzi: e certo esse sono stese con sì poco d’arte e in uno stile sì semplice, che chiaramente apparisce dover essere scrittura da porsi nel novero delle più antiche che s’abbia la nostra lingua. Trovansi di queste Novelle due vecchie edizioni assai rinomate; l’una fattasi nelle case di Girolamo Benedetti in Bologna nel 1525, e l’altra senza veruna nota nè di luogo, nè di stampatore, nè d’anno, fatta anch’essa in quel torno: ma sono entrambe divenute oggidì tanto rare, che a gran fatica può venir fatto di