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sta? tu mi tolli il mio falsamente. E l’amico rispose soavemente: io non ti fo torto; e s’io lo ti fo, sianne dinanzi alla signoria. Richiamo ne fue. Lo schiavo di Bari ne fu giudice. Udio le parti. Formò la quistione. Onde nacque questa sentenzia, e disse così a colui che ritenne i bisanti: rendi i dugento novanta bisanti al pellegrino, e ’l pellegrino ne dea a te dieci che tu li hai renduti; però che ’l patto fue tale: ciò che tu vorrai mi renderai. Onde i dugento novanta ne vuoli, rendili; e i dieci, che tu non volei, prendi.


Qui conta come maestro Giordano fu ingannato da un suo falso discepolo.


NOVELLA XI.


Uno medico fu, lo quale ebbe nome Giordano, il quale avea uno discepolo. Infermò uno figliuolo d’uno re. Il maestro v’andò, e vide che era da guarire. Il discepolo, per torre il pregio al maestro, disse al padre: io veggio ch’elli morrà certamente; e contendendo col maestro, si fece aprire la bocca allo ’nfermo, e col dito stremo li vi puose veleno, mostrando molta conoscenza in sulla lingua. L’uomo morio. Lo maestro se n’andò, e perdeo il pregio suo, e ’l discepolo il guadagnò. Allora il maestro giurò di mai non medicare se non asini, e fece la fisica delle bestie e di vili animali.