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Qui conta d’una bella sentenzia che diè lo schiavo di Bari, tra uno borghese et uno pellegrino.
NOVELLA X.
Uno borghese di Bari andò in romeaggio1, e lasciò trecento bisanti2 a un suo amico, con queste condizioni e patti. Io andrò, siccome a Dio piacerà: e s’io non rivenissi, dara’li per l’anima mia, e s’io rivegno a certo termine, dara’mene quello che tu vorrai. Andò il pellegrino in romeaggio; rivenne al termine ordinato, e raddomandò i bisanti suoi. L’amico rispose: conta il patto. Lo romeo lo contò appunto. Ben dicesti, disse l’amico: te’, dieci bisanti ti voglio rendere; i dugento novanta mi tengo. Il pellegrino cominciò adirarsi, dicendo: che fede è que-
- ↑ romeaggio, pellegrinaggio; da romeo, che significa propriamente colui che va in pellegrinaggio a Roma.
- ↑ bisante, antica moneta dell’impero d’oriente, così denominata da Bisanzio, sede del detto impero. Nelle prime edizioni del Vocabolario della Crusca si legge alla voce Bisante: moneta antica, nella quale a principio erano improntati due santi: il che potea far congetturare che da quell’impronta le fosse venuta la denominazione di bis sanctus e indi bisante: ma nella quarta impressione del medesimo le dette parole furono tolte via forse per questo. Che sia stata così denominata dalla città di Bisanzio, dove fu coniata la prima volta, non ce ne lascia dubitare Baldrico, il qual dice nella Guerra di Gerusalemme, lib. VII: Constantinopolis, olim Byzantium, unde adhuc monetam illius civitatis bizantios vocamus V. Les origin de la langue franç. del Menagio alla voce Besant, dove si danno di belle notizie in tal proposito.