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Qui conta come l’angelo parlò a Salamone, e disse che torrebbe Domeneddio il reame al figliuolo per li suoi peccati.
NOVELLA VII.
Leggesi di Salamone che fece un altro dispiacere a Dio, onde cadde in sentenzia di perdere lo reame suo. L’angelo li parlò, e disse così: Salamone, per la tua colpa tu se’ degno di perdere lo reame. Ma così ti manda1 lo nostro signore, che per li meriti della bontà di tuo padre elli nol ti torrà nel tuo tempo, ma per la colpa tua lo torrà a figliuolto2. E così dimostra i guidardoni del padre meritati nel figliuolo, e le colpe del padre punite nel figliuolo. Nota che Salamone studiosamente lavorò sotto ’l sole con ingegno di sua grandissima sapienzia. Fece grandissimo e nobile regno. Poi che l’ebbe fatto provide sì, che non voleva che ’l possedessero aliene rede, cioè strane rede fuori del suo legnaggio. Et acciò3 e’ tolse molte mogli e molte amiche per avere assai rede, e Dio
- ↑ così ti manda. Mandare usasi alcuna volta dagli antichi assolutamente per mandar dicendo; mandar a dire. È locuzione figurata, e dicendo, o pure a dire, vi si sottintende per la figura ellisse.
- ↑ Figliuolmo e figliuolto; fratelmo e fratelto; mogliama e mogliata per mio figliuolo e tuo figliuolo; mio fratello e tuo fratello; mia moglie e tua moglie sono voci oggidì andate in disuso.
- ↑ acciò in vece di perciò, come acciocchè in vece di perciocchè.