Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
12 |
il re si chiuse in una camera con questo greco, e disse: maestro mio, grande prova ho veduto della tua sapienzia; priegoti, che tu mi dichi, come queste cose tu le sai. Allora il greco rispose: messere, io lo vi dirò. Il cavallo conobbi a latte d’asino esser nodrito per proprio senno naturale, acciocch’io vidi che avea li orecchi chinati, e ciò non è propia natura di cavallo. Il verme nella pietra conobbi, però che le pietre naturalmente sono fredde, et io la trovai calda. Calda non puote essere naturalmente, se non per animale lo quale abbia vita. E me, come conoscesti essere figliuolo di pistore? Il greco rispose: messere, quando io vi dissi del cavallo, cosa così maravigliosa, voi mi stabiliste dono d’un mezzo pane per dì; e poi quando della pietra vi dissi, voi mi stabiliste un pane intero; pensate, ch’allora m’avvidi cui figliuolo voi foste: che se voi foste suto1 figliuolo di re, vi sarebbe paruto poco di donarmi una nobile città: onde a vostra natura parve assai di meritarmi di pane, siccome vostro padre facea. Allora il re riconobbe la viltà sua, e trasselo di prigione, e donolli molto nobilemente.
- ↑ suto è il vero participio del verbo essere; e sarebbe adoperato più regolarmente che stato (participio del verbo stare) se l’uso, arbitro delle Lingue, non l’avesse proscritto.