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t’intendi. Dimmi, se t’intendi delle virtù delle pietre, qual ti sembra di più ricca valuta? Il greco avvisò, e disse: messere, voi quale avete più cara? Lo re prese una pietra intra l’altre molto bella, e disse: maestro, questa mi sembra più bella e di maggior valuta. Il greco la prese, e miselasi in pugno, e strinse, e puoselasi all’orecchie, e poi disse: messere, qui ha un vermine. Lo re mandò per maestri, e fecela spezzare, e trovaro nella detta pietra un vermine. Allora lodò il greco d’oltremirabile senno, ed istabilio che uno pane intero li fosse dato per giorno alle spese di sua corte. Poi dopo molti giorni lo re si pensò di non essere legittimo re. Mandò per questo greco, et ebbelo in loco sacreto, e cominciò a parlare, e disse: maestro, di grande scienzia ti credo, e manifestamente l’hoe veduto nelle cose, in ch’io t’ho domandato. Io voglio che tu mi dichi, cui figliuolo io fui. Il greco rispose: messere, che domanda mi fate voi? Voi sapete bene che foste figliuolo del cotale padre. E lo re rispose: non mi rispondere a grado1, dimmi sicuramente il vero, e se nol mi dirai, io ti farò di mala morte morire. Allora il greco rispose: messere, io vi dico, che voi foste figliuolo d’uno pistore. E lo re disse: vogliolo sapere da mia madre; e mandò per la madre, e constrinsela con minaccie feroci. La madre confessò la veritade. Allora


  1. non mi rispondere a grado. Locazione elegante. Non istare a grattarmi gli orecchi, diremmo noi.