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mangiare ora; e però carichiamo prima. Allora presero a caricare. E quando ebbero presso che caricato, quelli ch’andò per lo mulo si chinò per legar la soma, e l’altro li corse di dietro a tradimento con uno appuntato coltello, et ucciselo. Poscia prese l’uno di que’ pani, e diello al mulo. E l’altro mangiò elli. Il pane era attoscato: cadde morto elli e ’l mulo innanzi che movessero di quel luogo, e l’oro rimase libero come di prima. Il nostro signor passò indi con suoi discepoli nel detto giorno, e mostrò loro l’assempro che detto avea.
Come Messere Azzolino fece bandire una grande pietanza.
NOVELLA LXXXIV.
Messere Azzolino romano fece bandire una volta nel suo distretto, et altrove ne fece invitata, che volea fare una grande limosina. E però tutti i poveri bisognosi uomini come femine, et a certo die, fossero nel prato suo, et a catuno darebbe nuova gonnella e molto da mangiare. La novella si sparse. Trasservi d’ogni parte. Quando venne il giorno dell’agunanza, i sescalchi suoi furo tra loro con le gonnelle e con la vivanda; et a uno a uno li facea spogliare e scalzare tutto ignudo, e poi lo rivestia di pani nuovi, e davali mangiare. Quelli rivoleano i loro stracci; ma neente valse: chè tutti li mise in un monte, e cacciovvi en-