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altro giullare vedendo questo, sì liene disse male. E disse: or cui chiami tu Iddio? Elli non mai neuno. E quelli a baldanza del signore sì ’l batteo villanamente. E quelli così tristo, non potendosi difendere, andossene a richiamare al signore, e disseli tutto il fatto. Il signor se ne fece gabbo1. Quelli si parti, e stava molto tristo intra poveri, perchè non ardiva di stare intra buone persone; sì l’avea quelli concio. Or avvenne che ’l signore fu di ciò molto ripreso, sì che si dispose di dare conmiato a questo suo giullare a modo di confini2; et avea cotale uso in sua corte, che cui elli presentasse, sì si intendea aver conmiato di sua corte. Or tolse il signore molti danari d’oro, e feceli mettere in una torta, e quand’ella li venne dinanzi, sì la presentò a questo suo giullare, e disse infra se: dappoi che li mi convien donare conmiato, io voglio che sia ricco uomo. Quando questo giullare vide la torta, fu tristo. Pensossi, e disse: io ho mangiato; serberolla, e darolla all’oste mia. Andandone con essa all’albergo, trovò colui cui elli avea così battuto, misero e cattivo: preseliene pietade, andò in verso lui, e dielli quella torta. Quelli la prese, andossene con essa. Ben fu ristorato di quello ch’ebbe da lui. E tornando dal signore per isconmiatarsi3 da lui, il signor disse: or sei tu ancor qui? non avestu

  1. se ne fece gabbo. Lo stesso che se ne fece beffe.
  2. a modo di confini: a modo di bando.
  3. per iscommiatersiFonte/commento: 170; cioè per prender congedo.