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chi l’avea fatte, diceano che le migliorasse. Or dimoraro, e diceano molto bene di loro signore. E li loro figliuoli furo nobili cavalieri e costumati. Or avvenne che uno di quelli cavalieri (pogniamli nome messer Alamanno) uomo di gran prodezza e bontade, amava una molto bella donna di Provenza, la quale avea nome madonna Grigia, et amavala sì celatamente, che niuno li le potea fare palesare. Avvenne che li donzelli del Po si puosero1 insieme d’ingannarlo e di farlo vantare. Dissero così a certi cavalieri e baroni noi vi pregamo, ch’al primo torneare che si farà, che la gente si vanti. E pensaro così. Messere cotale è prodissimo d’arme, e farà bene quel giorno del torneamento, e scalderassi d’allegrezza: li cavalieri si vanteranno. Et elli non si potrà tenere, do non si vanti di sua dama. Così ordinaro. Il torneamento fedio. Il cavalier ebbe il pregio dell’arme. Scaldossi d’allegrezza. Nel riposare la sera, e cavalieri si incominciare a vantare. Chi di bella giostra; chi di bello castello; chi di bello astore; chi di bella ventura. E ’l cavaliere non si potè tenere, che non si vantasse ch’avea così bella dama. Or avvenne che ritornò per prender gioja di lei, com’era usato. E la dama l’accommiatò. Il cavaliere sbigottì tutto, e partissi da lei e dalla compagnia de’ cavalieri, et andonne in

  1. si puosero insieme; cioè convennero tra loro, deliberarono. Trovasi usato il verbo porre in questo senso anche dal Boccaccio, da Gio. Villani e da altri.