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— E la capra dov’è andata? — domandò Pinocchio, con vivissima curiosità.
— Non lo so.
— E quando ritornerà?…
— Non ritornerà mai. Ieri è partita tutta afflitta, e, belando, pareva che dicesse: «Povero Pinocchio!… oramai non lo rivedrò più!… il Pesce-cane a quest’ora l’avrà bell’e divorato!…»
— Ha detto proprio così?… Dunque era lei!… era lei!… era la mia cara Fatina!… — cominciò a urlare Pinocchio, singhiozzando e piangendo dirottamente.
Quand’ebbe pianto ben bene, si rasciugò gli occhi, e preparato un buon lettino di paglia, vi distese sopra il vecchio Geppetto. Poi domandò al Grillo-parlante:
— Dimmi, Grillino: dove potrei trovare un bicchiere di latte per il mio povero babbo?
— Tre campi distante di qui c’è l’ortolano Giangio, che tiene le mucche. Va’ da lui, e troverai il latte che cerchi. —
Pinocchio andò di corsa a casa dell’ortolano Giangio; ma l’ortolano gli disse:
— Quanto ne vuoi del latte?
— Ne voglio un bicchiere pieno.
— Un bicchiere di latte costa un soldo. Comincia intanto dal darmi il soldo.