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remo padroni di fare il chiasso dalla mattina alla sera! —

Pinocchio non rispose, ma fece un sospiro; poi fece un altro sospiro: poi un terzo sospiro: finalmente disse:

— Fatemi un po’ di posto: voglio venire anch’io!…

— I posti son tutti pieni; — replicò l’omino, — ma per mostrarti quanto sei gradito, posso cederti il mio posto a cassetta.

— E voi?

— E io farò la strada a piedi.

— No davvero, che non lo permetto. Preferisco piuttosto di salire in groppa a qualcuno di questi ciuchini! — gridò Pinocchio.

Detto fatto, si avvicinò al ciuchino manritto della prima pariglia, e fece l’atto di volerlo cavalcare: ma la bestiuola, voltandosi a secco, gli dètte una gran musata nello stomaco e lo gettò a gambe all’aria.

Figuratevi la risatona impertinente e sgangherata di tutti quei ragazzi presenti alla scena.

Ma l’omino non rise. Si accostò pieno di amorevolezza al ciuchino ribelle, e, facendo finta di dargli un bacio, gli staccò con un morso la metà dell’orecchio destro.

Intanto Pinocchio, rizzatosi da terra tutto in-