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il galletto!… perchè se tu non hai paura di noi, neanche noi abbiamo paura di te! Ricordati che tu sei solo e noi siamo in sette.
— Sette come i peccati mortali, — disse Pinocchio con una gran risata.
— Avete sentito? Ci ha insultati tutti! Ci ha chiamati col nome di peccati mortali!…
— Pinocchio! chiedici scusa dell’offesa… e se no, guai a te!…
— Cucù! — fece il burattino, battendosi coll’indice sulla punta del naso, in segno di canzonatura.
— Pinocchio! la finisce male!…
— Cucù!
— Ne toccherai quanto un somaro!…
— Cucù!
— Ritornerai a casa col naso rotto!…
— Cucù!
— Ora il Cucù te lo darò io! — gridò il più ardito di quei monelli. — Prendi intanto quest’acconto, e serbalo per la cena di stasera. —
E nel dir così gli appiccicò un pugno nel capo.
Ma fu, come si suol dire, botta e risposta; perchè il burattino, com’era da aspettarselo, rispose subito con un altro pugno: e lì, da un momento all’altro, il combattimento diventò generale e accanito.