Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
porco e pepe. | 77 |
“Il suo picchiare riuscirebbe a qualche effetto,” continuò il Servo senza badare a lei, “se la porta fosse fra noi due. Per esempio se lei fosse dentro, potrebbe picchiare, ed io la farei uscire, capisce.” E continuava a guardare il cielo mentre parlava; e ciò pareva proprio scortese ad Alice. “Ma forse non può farne a meno,” disse fra sè; “ha gli occhi incastrati sul cranio! Potrebbe però rispondere a qualche domanda — Come potrei fare per entrar dentro?” disse Alice a voce alta.
“Io siederò quì,” osservò il Servo, “sino a domani — ”
In quell’istante l’uscio della casa si aprì, e un gran piatto volò verso la testa del Servo, e gli sfiorò il naso, poi andò a sfracellarsi contro a un albero ch’era dietro a lui.
“— o sino a dopo domani, forse,” continuò il Servo con la stessa imperturbabilità, come se nulla fosse accaduto.
“Come potrei fare per entrar dentro?” gridò di nuovo Alice, ma con voce più forte.