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38 | corsa arruffata, |
“Ella non presta attenzione!” disse il Sorcio ad Alice con tuono severo. “A che cosa sta pensando?”
“Le domando scusa,” rispose umilmente Alice: “ella è giunta alla quinta curvatura della coda, non è vero?”
“No, doh!” riprese il Sorcio con voce acerba ed irata.
“Che! c’è un nodo?” sclamò Alice sempre pronta e servizievole, e guardandosi attorno. “Mi conceda il favore di disfarlo!”
“Niente affatto,” rispose il Sorcio, levandosi e in atto di partire. “Lei m’insulta dicendomi tali scempiaggini!”
“No, davvero!” disse Alice con sottomissione. “Ma lei s’offende tanto facilmente!”
Per tutta riposta il Sorcio si mise a borbottare.
“Di grazia, ritorni, e finisca il suo racconto!” Alice dunque lo richiamò; e tutti gli altri sclamarono in coro, “Via, finisca il racconto!” ma il Sorcio crollò il capo con un moto d’impazienza, ed affrettò il passo.