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testimonianza d’alice. 185

sua statura naturale). “Voi non siete altro che un mazzo di carte!”

Appena disse queste parole tutto il mazzo si sollevò in aria furiosamente, e poi si rovesciò sopra la fanciulla: essa dette un piccolo strillo, un po’ commossa dalla paura, un po’ dall’ira, e cercò di respingerle da sè, ma si ritrovò sul poggio, col capo appoggiato sulle ginocchia di sua sorella la quale le toglieva con molta delicatezza alcune foglie appassite ch’erano cadute sulla sua faccia.

“Risvegliati, Alice cara!” le disse la sorella; “che buona dormitona hai fatto, eh!”

“Oh! ho avuto un sogno tanto curioso!” disse Alice, e raccontò alla sorella, il meglio che per lei si potesse tutte le strane Avventure che avete lette sino ad ora; e quando finì, sua sorella la baciò, e le disse, “È stato davvero un sogno curioso, cara mia: ma ora, va’ subito a prendere il tè; è già tardi.” E così Alice si levò, andò via, pensando mentre correva, al sogno straordinario che aveva avuto.



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