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un tè di matti. 109

Si trovò di nuovo nel lungo salone, e presso al tavolino di cristallo. “Questa volta farò meglio,” disse fra sè, e prese la chiavettina d’oro ed aprì l’uscio che conduceva al giardino. Poi si mise a morsecchiare il fungo (ne avea conservato un pezzettino nella tasca), sino a che ebbe un piede d’altezza o giù di lì: traversò il piccolo andito: e poi — si ritrovò finalmente nell’ameno giardino in mezzo ad aiuole lussureggianti di fiori, ed a fontane fresche.