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un tè di matti. 107

“Imparavano a trarre,” continuò il Ghiro, sbadigliando e stropicciandosi gli occhi, perchè moriva di sonno; “e traevano cose d’ogni genere — tutto quel che comincia con una T — ”

“Perchè con una T?” domandò Alice.

“Perchè no?” gridò la Lepre-marzolina.

Alice zittì.

Il Ghiro intanto avea chiusi gli occhi, e cominciava un sonnellino; ma punzecchiato dal Cappellaio, si risvegliò con un gemito, e continuò: “— che comincia con una T, come una Trappola, un Topo, una Topaja, un Troppo — già, ella dice ‘il troppo stroppia’ — oh, non ha mai veduto il ritratto d’un ‘troppo stroppia’?”

“Veramente, ora che lei mi domanda,” disse Alice, molto confusa, “non so — ”

“Allora non parli,” disse il Cappellaio.

Questa sgarbatezza urtò la sensibilità di Alice: si alzò assai sdegnata e uscì fuori; il Ghiro si addormentò in un attimo e niuno degli altri due notò che Alice era uscita, benchè ella si fosse rivoltata indietro una o due volte, con una


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