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58 Capitolo settimo.

Il destriero fece, senza fermarsi, il giro della tenda, forse per aver tempo di frenare lo slancio, poi andò a urtare Heggiaz con tanta violenza da cadere sulle ginocchia.

— Solo, torna solo senza Abei! — esclamò il beg, precipitandosi verso il cavallo. — Quale disgrazia è successa? È impossibile che sia caduto, lui che è pure un abilissimo cavaliere e Ader poi non avrebbe lasciato il suo padrone. —

Sollevò il cavallo e lo trasse entro la tenda, sotto la lampada. Con un solo sguardo si avvide che quel bellissimo animale, un farsistano come il suo, non aveva alcuna ferita.

Anche la bardatura era intatta, come quando era partito.

Il vecchio fece un gesto disperato.

— E non poter sapere nulla!... Abei scomparso, Hossein e Talmà in pericolo!... Che cosa fare?... Maledette Aquile, che il Profeta vi danni e che l’arsura non cessi di disseccare la vostra steppa della fame! —

Stette un momento immobile guardando, cogli occhi dilatati da una collera intensa, la pianura che il vento e le sabbie spazzavano, poi prese una risoluzione disperata:

— Andiamo a chiamare in aiuto i Sarti. —

Legò il cavallo del nipote ad un palo della tenda, spense la lampada, onde colla sua luce non attirasse l’attenzione degli scorridori della steppa, abbassò il pesante tessuto di feltro che serviva da portiera, quindi, gettandosi sulle spalle un fucile, uscì, gridando:

— Heggiaz! —

Il nobile animale s’accostò al padrone. Pareva che avesse compreso che cosa si domandava da lui.

Il vecchio, a cui l’età non aveva ancora tolta la forza, si aggrappò alla criniera e mettendo un piede nella larga staffa d’acciaio, montò in sella.

— Via, mio bravo Heggiaz, e non fermarti fino al villaggio dei Sarti. —

Il farsistano sentendo allentare le briglie, partì come un fulmine verso il settentrione.

Il villaggio dei Sarti, che era una specie di feudo di Talmà, essendo stato suo padre beg di una di quelle tribù sedentarie, si trovava più prossimo alla casa assediata dalle Aquile della steppa. In meno di un’ora e mezzo, con quel cavallo che poteva gareg-