Pagina:Le aquile della steppa.djvu/35


L’assassinio. 29

Si rialzò la lunga zimarra e si tolse due lunghe pistole che teneva nascoste sotto, passandosele nella cintura di pelle che reggeva l’jatagan, poi riprese la marcia, canticchiando fra i denti:

— Uno beve il vino come berrebbe l’acqua e resta dolce come un agnello; un altro beve e canta come un usignuolo; un terzo beve e diventa simile ad un bue, s’agita e monta in furore; un quarto, beve e diventa feroce come una tigre e incarna l’anima del diavolo; un quinto beve e fa le smorfie come una scimmia; il sesto beve e non diventa felice se non si avvoltola nel fango come un maiale; un settimo.... —

Il cantore si era bruscamente interrotto, scrutando attentamente le tenebre dinanzi a sè.

Tese gli orecchi, curvandosi innanzi per meglio ascoltare, e fra il sussurrìo delle erbe raccolse un fischio.

— Hadgi, — mormorò. — Poteva attendermi più lontano. Se quel gigantesco turcomanno mi avesse accompagnato, mi troverei ora in un bell’imbarazzo. —

In lontananza si scorgeva la tenda del beg, sempre illuminata. Dall’apertura un’onda di luce usciva, riflettendosi, come una lunga striscia sulle erbe.

— Nessuno si occupa di me, — disse, — fuorchè Abei Dullah, ma quello si guarderà bene dal tradirsi. —

Accostò due dita alla bocca e mandò un lungo fischio. Un altro rispose a breve distanza, poi fra le alte erbe sorse, a pochi passi dal mestvire, un’ombra umana.

— Aquila? — chiese il suonatore, mettendo una mano sul calcio d’una delle sue pistole.

— Sono Hadgi, capo, — rispose l’uomo che era sorto fra le erbe.

— Non credevo d’incontrarti a così breve distanza dalla tenda del beg, — disse il suonatore di guzla.

— Era necessario che ti vedessi presto.

— Perchè? — chiese il mestvire.

— Pare che qualche Sarto si sia accorto della nostra presenza perchè la casa di Talmà si è chiusa, questa sera, più presto del solito e si sono uditi dei rumori come se barricassero le porte.

— I tuoi uomini hanno commessa l’imprudenza di mostrarsi in quei dintorni?

— No, capo, — rispose Hadgi.