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188 Capitolo quarto.

dare un grido ed erano piombati in fondo alla buca, raggomitolandosi su loro stessi.

— Le armi, signore! — gridò il gigante, cercando di dominare colla sua possente voce i ruggiti della burana.

Hossein si era gettato sull’esbeko più vicino, strappandogli dalla cintura le sue due lunghe pistole, a doppia canna ed il kangiarro; Tabriz aveva fatto altrettanto coll’altro.

— Seguimi, signore, — disse il gigante, prendendo per una mano il nipote del beg. — Copriti la testa, chiudi bene la bocca e possibilmente anche gli occhi.

Meglio morire sepolti fra le sabbie che fra i tormenti! —

Si passarono le armi nelle cinture, strapparono la tela che poteva ancora servire loro, e lasciarono la buca, scomparendo fra le ondate di sabbia che il vento scaraventava sopra l’accampamento ed in tale copia da non permettere alle guardie di scorgere nulla a due passi di distanza.

Il rischio a cui si esponevano i due turchestani era gravissimo, poichè da un istante all’altro una tromba roteante poteva investirli, atterrarli e seppellirli o anche assorbirli e trascinarli in alto: tuttavia si erano messi coraggiosamente in marcia, carponi, tentando di tenersi la bocca ed il naso coperti colla tenda, che il ventaccio cercava di strappare loro di mano.

Dove si dirigevano? Non potevano saperlo, essendo diventata l’oscurità profondissima e continuando le cortine di sabbia a passare sopra di loro.

Tabriz teneva sempre stretto per una mano Hossein, pel timore che il giovane si smarrisse fra le dune, che cambiavano ad ogni istante aspetto.

— Coraggio, signore! — gridava di quando in quando, allorchè la raffica furiosa era passata.

— Tura la bocca e chiudi gli occhi. —

Ansanti, semi-soffocati, continuamente acciecati, ed incessantemente sbattuti al suolo, vagavano or qua ed or là, senza direzione alcuna, spinti da un solo desiderio: quello di allontanarsi dall’accampamento.

Di quando in quando una tromba li investiva, coprendoli quasi interamente di sabbia o rotolandoli e sbattendoli attraverso le dune, ma il gigante, che possedeva una forza incalcolabile, non tardava a rialzarsi ed a sbarazzare Hossein, che da solo non avrebbe cer-