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10 | Capitolo primo. |
— L’ora suona, — disse il gigante, alzando il prigioniero. — Preparati pel gran viaggio e raccomanda la tua anima al Profeta. —
Il mestvire curvò il capo senza rispondere e si lasciò spingere fuori dalla stanza.
Subito la scorta lo circondò, quantunque Tabriz lo tenesse strettamente per un braccio.
Attraversate tre o quattro viuzze che erano ingombre di persone, di cavalli e di cammelli, il drappello giunse ben presto sulla piazza del villaggio, dove si trovava il vecchio beg circondato da altri uomini armati, fermo sull’orlo d’una fossa profonda un metro e mezzo, e larga appena sessanta centimetri, sia da un verso che dall’altro.
Il mestvire, nel vederla, impallidì, spaventosamente ed i suoi occhi, che erano diventati sanguigni, cercarono ansiosamente quelli di Abei Dullah, il nipote del beg. Un rapido cenno fattogli dal giovane, parve rasserenarlo ed infondergli un po’ di coraggio.
Il beg gli si era appressato, chiedendogli:
— Vuoi parlare?
— Ti ho già detto che non so nulla. E poi, — aggiunse con amarezza, — anche se io ti dicessi od inventassi qualche cosa, non salverei egualmente la mia vita. Tuo nipote Hossein non mi risparmierebbe.
— No, di certo, perchè sei tu che hai organizzato il rapimento di Talmà, miserabile! Ormai sei uomo morto, ma prima di comparire dinanzi al Profeta pel giudizio supremo, dovresti dirci dove le Aquile hanno nascosta la fanciulla.
Le buone azioni non vengono scordate dal grande giustiziere.
— Non so nulla e non mi strapperai altra parola. Vuoi la mia morte? Ebbene sono pronto a subirla.
— Calatelo, — comandò il beg.
Tabriz tolse al prigioniero le vesti, lasciandolo quasi nudo, gli legò strettamente le gambe, poi lo assicurò ad un grosso piuolo che era piantato profondamente nella fossa.
— A voi, ora, — disse l’implacabile vecchio volgendosi verso alcuni uomini, che tenevano in mano sacchetti coperti di una polvere bianca, che altro non era che gesso.
Cominciarono a vuotarli entro la fossa, coprendo a poco a poco il disgraziato mestvire, poi, quando il gesso gli giunse alle spalle, vi gettarono sopra parecchie secchie d’acqua.