Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
124 | Capitolo quattordicesimo. |
città, e sulle terrazze si sparava sempre. Anche i cannoni della cittadella tuonavano, con un crescendo spaventevole, sprecando inutilmente le munizioni, mentre sulla cima degli esili minareti si udivano le voci strillanti dei muezzin a gridare a squarciagola:
— All’armi, figli d’Allah e credenti d’Alì e d’Hussein!... Ecco gl’infedeli! —
Abei continuava a salire le vie tortuose che conducevano alla cittadella, senza preoccuparsi di tutto quel baccano. Girava invece continuamente gli sguardi intorno a sè, colla speranza di incontrare qualcuno dei banditi che Hadgi doveva aver lasciato in Kitab.
Era ansioso di sapere se le Aquile avevano avuto il tempo di uscire e di condurre, sulle montagne, Talmà.
— È impossibile che non si siano accorti del nostro arrivo, — mormorava. — Cinquanta uomini e per di più a cavallo si notano subito.
Chissà che non mi aspettino nei dintorni del caravanserraglio. —
Erano le nove del mattino, quando giunse dinanzi alla cittadella, che era guernita di quattro ridotti in forma di mezzaluna.
Su uno di quelli scorse subito un uomo piuttosto attempato, vestito come un principe, con grandi ricami d’oro sulla lunga casacca bianca ed il capo riparato da un immenso turbante di mussola verde, il colore che possono portare solo coloro che hanno compiuto il pellegrinaggio alla Mecca, e che dà a quelle persone una specie di titolo di santità.
S’avvicinò ad una delle porte del ridotto; ma dovette subito fermarsi perchè la sentinella che vegliava, un shagrissiabs, di statura gigantesca ed immensamente barbuto, l’aveva subito preso di mira con una specie di trombone, minacciando di crivellarlo con una tempesta di pallottoloni mescolati a chiodi.
— Metti da parte la tua racchetta, — gli disse Abei, con accento ironico. — Va’ invece ad avvertire Baba beg che il nipote di beg Giah Aghà e figlio di Abei Hakub, desidera vederlo. Sarà tanto di guadagnato per la vostra causa. —
Il shagrissiabs, impressionato dal tono altero del giovane e anche dalla sua calma, chiamò alcuni compagni e trasmise loro la domanda.
Un momento dopo la porta si spalancava a due battenti ed