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Un supplizio spaventevole. 7

liberarsi dai legami. Il suo pallore non era ancora scomparso dal suo viso e di quando in quando un forte tremito lo faceva sobbalzare, specialmente quando i suoi sguardi s’incontravano con quelli del vecchio beg.

Giunti dinanzi ad una casupola, che aveva un aspetto migliore delle altre, Tabriz arrestò il cavallo e levò dall’arcione il prigioniero, mentre il beg diceva agli uomini che lo accompagnavano:

— Dieci di voi si mettano dinanzi alla porta colle armi cariche e gli altri vadano a cercare il gesso.

Il supplizio di questo miserabile sarà pubblico.

Ed ora lasciatemi tranquillo.

— Sì, Agha beg, — risposero in coro coloro che avevano preso parte all’inseguimento.

Tabriz, che teneva il prigioniero fra le braccia, con un calcio pietra che serviva di porta ed entrò in una camera piuttosto vasta, dalle pareti grigiastre, malamente illuminata da due pertugi che somigliavano a feritoie.

Depose il prigioniero su un vecchio tappeto persiano, senza slegargli le mani e si sedette accanto a lui col kangiarro snudato, risoluto ad ammazzarlo come un lupo rabbioso, al primo tentativo di rivolta.

Il vecchio beg stette in piedi, dardeggiando sul miserabile uno sguardo feroce.

— Parla, — gli disse con voce minacciosa. — Dove hanno condotto Talmà?

— Io non so nulla, — rispose il prigioniero. - Io sono sempre stato un povero suonatore di guzla ed un narra istorie e non ho mai avuto nulla a che fare colle Aquile della steppa.

— Tu menti, cane! — urlò il vecchio, esasperato. — Innanzi tutto non saresti fuggito dinanzi ai Sarti, se tu avessi avuto la coscienza tranquilla, e poi vi è un uomo che giura di averti veduto poco prima degli sponsali di mio nipote Hossein, parlare con un ghirghiso, che fu poi notato fra la banda delle Aquile.

— Quell’uomo si è ingannato, beg, lo giuro sulla testa di mia moglie e dei miei fanciulli.

— Non vuoi dunque dirmelo? — gridò il vecchio, alzando il pugno.

— Non posso confessare ciò che io non so, — rispose il mestvire con voce ferma. — Tu puoi uccidermi, farmi subire il tremendo