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DGGXXXVII. CHIARO MEDESIMO

Gieutil mia gioia, in cui mess’ò mia ’ntenza,
     In cui rengna bieltà e cortesia,
     Chè sovr* ongne altra vai vostra valenza
     4E più mi par c’agiate sengnorìa,
Onde s’aiegra mi’ core ed agienza
     Pemsando eli’i’ vostro servente sia,
     S’io dotto di veder vostra presenza
     8Veracie amor non ò messo ’n obria.
Ma più che mai fedel sono ubidente
     Di quanto più avesse in me valore,
     11Chè ’l fino amore — di ciò mi fa volgliente
Avengnachè avete altro sengnore,
     Per temenza c’a voi nom sia spiaciente,
     14I’ son temente — più di far sentore.

Tit.: tenzone ii; cioè comprende i numeri dccxxxvii dccxxxviii. - 1 Gientile. - 3 vale. - 4 pare. - 7 vedere. 8 amore. - 9 fedele vi sono. - 14 sono... fare.