Pagina:Le antiche rime volgari V.djvu/39

DCCXXXV1. CHIARO MEDESIMO [Pubbl. dal Massi, p. 19, e dal Nannuci, 1, 208.]

Graze, e merzè, madonna, sempre sia
     AI vostro dolze ed amoroso core,
     C’à fatta rallegrar la mente mia
     4Ch’era montata im sì fero dolore.
Or m’à chiarito vostra cortesia
     Di quella cosa, ond’io era ’n errore;
     Volglio ubidir la vostra sengnoria
     8Di quanto piacie, e m’adomanda Amore.
E vo’ cielare, e dire, e ritenere
     Quanto disia, e vuole vostra mente,
     11Finchè vi piacie ch’io degia taciere;
E rinovarmi a voi, donna, servente,
     Chè mai non credo per altra valere
     14Se no, madonna, per voi solamente.

3 rallegrare. - 7 ubidire. - 9 volglio. 1 Mass.: Grazia. Nann.: Grazie. - Mass, e Nann.: mercè. 2 Mass, e Nann.: dolce. - 7 Mass, e Nann.: Voglio ubbidir... signoria. - 8 Mass, e Nann.: piace... addom. - 9 Mass, e Nann.: celar, non dire e. - 11 Mass, e Nann.: piace... deggia tacere. - 12 Mass, e Nunn.: rinnovarmi. - 14 Mass.: non madonna per voi. Nann.: non per voi m.