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Mettendo a luce secondo la lezione di un codice assai celebrato, le Rime dei nostri antichi poeti, non crediamo dover premettere un lungo discorso a provare la utilità della nostra non piccola fatica. Ben sappiamo che pubblicazioni di tal fatta non si volgono ad ogni sorta di lettori, ma a quei pochi soltanto, pei quali hanno particolare importanza le prime origini della nostra letteratura; e a questi basterà sol qualche cenno sul metodo che abbiamo creduto seguire, e sulle ragioni per le quali ad essi vogliamo specialmente raccomandata questa impresa nostra.

Un caso fortunato fece venire alle nostre mani copia diligente del codice vaticano 3793, conosciuto ormai, per qualche estratto e per ripetute citazioni, come il più cospicuo repertorio di poesie liriche